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Quando ti senti stressato o stressata mangi di più?

fame emotiva rossella messina Feb 02, 2021
Breaters_Quando ti senti stressato o stressata mangi di più?

Dev’essere successo a tutti almeno una volta, di tornare a casa dopo una lunghissima giornata di lavoro o studio e di consumare qualcosa per alleviare lo stress.

Può essere il fumo, una serie tv, o per alcuni di noi, il cibo emotivo. Non c’è nulla di strano, è una sensazione normalissima, quella di voler “lavare via” una giornata faticosa, possibilmente annebbiando la mente e facendo di tutto per non pensarci.

Tutto ciò che proviamo in quella situazione è legittimo e normale. La frustrazione, la rabbia, la tristezza. Possono essere emozioni sovrastanti e difficile da accettare. (Su questo argomento leggi anche: Fame nervosa: che cosa sono i comfort food?)

 

Emozioni difficili da accettare

Abbiamo dei ritmi difficili e non è facile affrontare tutto questo, per nessuno. E il cibo è un perfetto anestetico per aiutarci ad andare avanti, apparentemente. Magari in giornate o addirittura in periodi più sereni, siamo riusciti a essere equilibrati, a mangiare bene, a prenderci cura di noi stessi. 

 

Il fattore scatenante

Ma a volte basta un litigio, un pensiero, per mandare tutto all’aria. E l’idea di poter mangiare qualunque cosa desideriamo è di per sé rilassante.  Quando poi assaggiamo il primo morso del nostro cibo preferito, ci sembra di poterne mangiare all’infinito. (Su questo argomento leggi anche: Chi è il mangiatore compulsivo: come riconoscerlo)

 

Un anestetico emotivo che non dà ciò che promette

Purtroppo non è così, e già al decimo boccone cominciamo a sentirci appesantiti. 
Alla fine, oltre a doverci riprendere dalla giornata, dobbiamo anche riprenderci fisicamente dall’abbuffata, dal senso di colpa, dalla delusione nei nostri confronti-

 

Un dolore conosciuto

Ma in fondo era questo che volevamo, no? Almeno questo dolore lo conosciamo, ci è familiare, sappiamo come andrà a finire. Ci vorranno alcune ore ma poi tornerà tutto come prima e avremo dimenticato perché eravamo stressati. 

 

E allora perché smettere? 

  • Per amor proprio. 
    Andiamo già bene così, stressati, sconclusionati, sconfitti. L’accettazione di noi stessi è il primo passo. Questo vuol dire che non dobbiamo cambiare? Certo che no. Il cibo è la nostra sfida? Benissimo, partiamo da lì e affrontiamola, e già staremo migliorando. Lottare ogni giorno per il mio rapporto con il cibo mi ha fatto capire che sono in grado di affrontare problemi, anche più difficili, mi ha reso meno spaventata per altre cose.

  • Per la salute. 
    Perché vogliamo a tutti i costi stare male? Basta piangerci addosso. Non dobbiamo arrivare al punto di non ritorno per capire che stiamo danneggiando il nostro corpo. Il corpo a volte è più saggio della mente. Quando non sappiamo che direzione prendere, affidiamoci a lui. È per questo che quando meditiamo prestiamo attenzione al respiro, alle parti del corpo. Perché il corpo ha una sua saggezza e può esserci utile ascoltarla. 
  • Per conoscere noi stessi. 
    Nell’articolo "Mindful Eating: Mangiare con i cinque sensi" abbiamo visto come la sensorialità legata al cibo può dirci molto su di noi, anche su cose che ancora non sono emerse nella coscienza. 


Il nostro viaggio attraverso i sensi, nel nostro rapporto sul cibo, potrebbe portarci a nuove domande e chissà, forse a qualche risposta.

 

Ma Come affrontare il nostro desiderio di cibo in momenti stressanti?

Imparare a regolarci con il cibo quando siamo stressati è una delle sfide più difficili. Ci si può aiutare con alcuni accorgimenti pratici, ad esempio cercare di capire in quali momenti della giornata abbiamo fame, per iniziare a distinguere la fame del corpo dalla fame emotiva (Su questo argomento leggi anche: Mangi per sentirti meglio? )

 

Alcune possibili soluzioni

Per andare in profondità, la psicoterapia e il counseling possono essere un percorso fondamentale per molti di noi. Ci aiutano a sviluppare una consapevolezza dei nostri comportamenti e delle cause spesso latenti che li accompagnano

La mindfulness unisce tutto questo e ci aiuta a portare questa consapevolezza nella quotidianità.  

 

L’importanza di riconnetterci con il momento presente

La pratica meditativa serve a riconnetterci con il momento presente e a svegliarci dal torpore mentale a cui siamo abituati. Se proviamo a fare una piccola meditazione giornaliera, non necessariamente in un momento stressante, cominceremo ad entrare in contatto con le nostre sensazioni. 

È un percorso non certo immediato, non ci farà perdere due chili a settimana come promettono molte diete, ma ci aiuterà a costruire una base solida di consapevolezza che ci tornerà d’aiuto anche nei momenti stressanti. 

Sembra assurdo ma il cambiamento più importante potrebbe iniziare con un respiro