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Abbuffate e fame nervosa: come gestire i sensi di colpa?

cause e rimedi rossella messina Oct 12, 2021
Breaters_Abbuffate e fame nervosa: come gestire i sensi di colpa?

Ancora oggi mi capita, dopo aver mangiato troppo o una cosa che “non avrei dovuto”, di percepire delle ripercussioni sul mio corpo. Qualche sfogo sulla pelle, mal di pancia, sintomi vari a livello digestivo o intestinale, magari, senso di pesantezza. 

Mi rendo conto di averlo fatto proprio perchè ho usato il cibo come un tempo, come uno sfogo

 

Smettere di usare il cibo come uno sfogo è possibile?

Mentirei se dicessi che una volta risolti i problemi col cibo alcuni comportamenti siano del tutto disattivati, che si “matura” una volta per tutte e non si torna più indietro. Mi sembra anzi di stare sempre a un passo dal gettare la spugna...  

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Un altro modo di intendere la vita

Per come ci è stata insegnata tradizionalmente, la vita è un percorso lineare, si invecchia e si diventa più maturi, alcune cose passano. A me sembra che più che passare, alcune cose diventino più familiari. A volte mi sembra di riconoscere alcune sensazioni come dei vecchi amici un po’ petulanti, ma in fondo di buon cuore.

E non c’è niente di peggio, specialmente se abbiamo iniziato un percorso di riconciliazione col cibo, di ricadere, di abbuffarsi per l’ennesima volta. Allora ci investono i sensi di colpa, per aver buttato tutto all’aria, per aver speso soldi inutilmente, per esserci illusi che tutto sarebbe andato diversamente

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Affrontare i sensi di colpa con un altro spirito

Mentre scrivo, sento che questa sensazione permea altri aspetti della mia vita, ancora oggi. Probabilmente è una mia modalità di affrontare le cose. Ma qualcosa è cambiato. Ho smesso di credere a quella sensazione, ho smesso di convincermi che sia tutta la mia vita. E’ solo un vecchio modo di agire, o di essere agita, ma sono fatta anche di tanto altro. L’abbuffata, o la delusione, o il senso di colpa, il fallimento, è solo un piccolo tratto di un percorso che non è affatto lineare, ma gira in tondo, torna indietro, si ripete, va avanti. 

 

Perché la mindfulness ci può aiutare?

La Mindfulness ci aiuta a vedere quella sensazione come appunto una sensazione, non la nostra sensazione, il nostro senso di colpa, il nostro fallimento. 

Serve a dare una certa impersonalità alle cose, ci aiuta a mettere poco alla volta il nostro ego da parte
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La meditazione cambia il modo di vedere le cose

Una volta che la meditazione entra nella nostra vita, cambia anche il nostro modo di vedere le cose. Un’abbuffata è solo un’abbuffata, non è la fine di tutto. Diventa la fine di tutto se noi crediamo che lo sia. 

Ma la meditazione ci aiuta proprio a non fidarci delle nostre convinzioni, anche le più profonde. Perché, semplicemente, potrebbero essere sbagliate…

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Come lasciar andare uno zaino pieno di sassi

Una volta ho sentito una ragazza dire che i sensi di colpa per lei erano come uno zaino pieno di sassi che si portava sempre dietro. Un giorno ha avuto finalmente la forza di gettare lo zaino a terra, ed è stata una grande liberazione. 

Le abbuffate ricapiteranno, ma non dobbiamo fare in modo che diventino altri sassi sulle nostre spalle. 

Le ricadute fanno parte del percorso. Piuttosto, facciamo in modo che ci servano per indagare nuovamente la nostra motivazione, per porci di nuovo la domanda del perché lo stiamo facendo e se siamo andati abbastanza in profondità per trovare la vera motivazione.

 

Fare del senso di colpa un alleato

Il senso di colpa può essere anche un nostro alleato. La prima volta che ho chiesto aiuto è stato proprio dopo un’abbuffata particolarmente pesante. Il senso di colpa e la frustrazione erano tali che ho avuto finalmente il coraggio di chiedere aiuto a qualcuno. 

Nell’articolo Perchè la Mindfulness può farti dimagrire capirai meglio perché la meditazione può essere il cambio di direzione di cui hai bisogno. 

 

Meditare per smettere di scappare dai nostri problemi

Sederci con la schiena dritta e ascoltare il nostro respiro non è un modo per  allontanarci dalla realtà o dai problemi, né un via libera per farci investire da tutti i pensieri che, spontaneamente, si presenteranno. 

È un modo per accogliere tutto ciò che c’è, la stanchezza, la frustrazione, la noia, il desiderio, anche il senso di colpa. E quando ci sentiamo schiacciati c’è sempre la possibilità di tornare al respiro e ricominciare. Un passo alla volta. Un respiro alla volta. Un giorno alla volta.