Abbuffate notturne: cause, segnali nascosti e come uscirne con la Mindfulness
Sep 03, 2025
Le abbuffate notturne non sono semplicemente “perdita di controllo” o golosità. Sono spesso un segnale profondo del corpo e della mente, un modo di comunicare bisogni non ascoltati. In questo articolo vediamo perché accadono, cosa “curano” davvero, quali sono i dati scientifici e in che modo la Mindfulness può diventare un alleato concreto per trasformarle.
Cosa sono le abbuffate notturne
Gli episodi di abbuffata notturna possono presentarsi in due forme principali:
- la Night Eating Syndrome (NES), in cui la persona si sveglia di notte e mangia con consapevolezza, ma in maniera compulsiva e ripetuta;
- il Binge Eating Disorder (BED), caratterizzato da abbuffate con perdita di controllo, che possono avvenire anche di notte.
In entrambi i casi non si tratta di “mancanza di forza di volontà”, ma di un disturbo legato a meccanismi complessi che riguardano sia il corpo che la mente.
Abbiamo parlato anche delle differenze tra disturbi lievi e disturbi riconosciuti clinicamente in Disturbi alimentari lievi o sotto soglia: cosa sono, come riconoscerli e perché non vanno ignorati.
Perché avvengono?
Le abbuffate notturne sono spesso la risposta a più fattori intrerconnessi:
Disritmi circadiani
Il nostro corpo ha un orologio biologico che regola fame, sazietà e sonno. Quando questo ritmo si altera – per stress, abitudini irregolari o insonnia – il bisogno di cibo si sposta verso la notte.
Squilibri ormonali
La ricerca mostra che di notte i livelli di leptina (ormone della sazietà) e melatonina (che regola il sonno) possono diminuire, favorendo l’assunzione di cibo.
Stress e solitudine
Le abbuffate notturne sono frequenti nei momenti di ansia o isolamento. Spesso il cibo diventa un modo per auto-consolarsi quando ci si sente soli o vulnerabili.
Disturbi del sonno
La qualità del sonno è strettamente collegata alle abbuffate: insonnia e risvegli notturni aumentano la probabilità di mangiare in eccesso e mangiare in eccesso favorisce la disregolazione dei ritmi naturali sonno/veglia.
Che cosa “curano” davvero
Le abbuffate notturne non sono un capriccio. Sono un tentativo di autoregolazione:
- placare il dolore della solitudine dopo un momento sociale vissuto intensamente,
- ridurre ansia e tensione accumulata durante la giornata,
- cercare una coccola che dia tregua quando non si riesce a dormire,
- colmare un senso di vuoto emotivo.
In altre parole, cercano di lenire un bisogno reale – ma lo fanno in un modo che porta nuova sofferenza.
Abbiamo approfondito questo tema in Tutto quello che non sappiamo sulla fame: come riconoscere cosa provoca in noi e ritrovare la capacità di auto regolarci.
Dati scientifici
La Night Eating Syndrome riguarda circa l’1–2% della popolazione generale e fino al 10% delle persone con sovrappeso. È spesso associata a depressione, ansia e disturbi metabolici.
Gli studi mostrano come il comportamento sia mantenuto da una combinazione di fattori: alterazioni ormonali, difficoltà nella regolazione emotiva, disfunzioni del ritmo sonno-veglia.
La soluzione non è la restrizione
Di fronte a un eccesso notturno, la risposta spontanea è pensare: “Domani digiuno”, oppure “Devo riprendere la dieta”. Ma questa logica della punizione non risolve, anzi rinforza il ciclo abbuffata–restrizione.
Abbiamo spiegato perché la restrizione alimentare è una falsa soluzione in Perché sotto stress preferiamo i cibi dolci?
Mindfulness: la via dell’ascolto
La Mindfulness offre un approccio diverso:
- insegna a riconoscere i segnali del corpo senza giudicarli,
- permette di distinguere tra fame reale e bisogni emotivi,
- aiuta a tollerare le emozioni difficili senza doverle immediatamente sedare con il cibo,
- può migliorare la qualità del sonno e ridurre l’ansia.
Per pratiche concrete su come riconoscere le avvisaglie e fermarsi prima dell’automatismo, vedi Fame emotiva: come fermarsi un attimo prima?
Cosa facciamo in Breaters
Nel percorso Breaters insegniamo strumenti pratici come:
- pause consapevoli prima di agire con il cibo,
- esercizi quotidiani di mindfulness per radicarsi nel corpo,
- pratiche di auto-compassione per ridurre vergogna e senso di colpa,
- routine mindful per il sonno e la gestione dello stress.
È un cammino graduale che non si basa sulla forza di volontà, ma sulla fiducia e sull’ascolto dei veri bisogni.
Un nuovo modo di guardare alle abbuffate notturne
Le abbuffate notturne sono un segnale: il corpo e la mente chiedono attenzione, cura, tregua. La restrizione non è la risposta: serve un nuovo modo di stare con sé stessi.
La Mindfulness ci accompagna proprio lì: a trasformare il momento della vulnerabilità in un’occasione di presenza. Perché anche di notte, quando tutto sembra più difficile, puoi scoprire di non essere solo: ci sei tu, con te.