Anna: il cibo nella solitudine
Anna ha attraversato un rapporto complesso con il cibo fin dall’infanzia: l’urgenza di essere sempre perfetta, la sensazione di dover corrispondere, e quella solitudine silenziosa che nessuno sembrava vedere. Il cibo è diventato presto un modo per addomesticare la pressione, per calmare quel vuoto che faceva paura. Solo da adulta ha iniziato a comprendere che quel sollievo era un falso amico, e che ciò di cui aveva davvero bisogno era un altro tipo di nutrimento: presenza, ascolto, spazio per sé. La sua è una delle molte voci che ritrovano libertà e cura grazie al percorso Breaters.